PROROGATA FINO AL 15 FEBBRAIO 2018, UNA MOSTRA DI KIMONO, SIGLATA STEFANO DOMINELLA, PER RACCONTARE L’INFLUENZA CHE LO STILE GIAPPONESE HA AVUTO SULLA MODA OCCIDENTALE
di Marco Palombi e Fabrizio Del Re
I KIMONO IN MOSTRA
Le sale del Castello di Santa Severa, inondate dalle note di Puccini, ospitano – fino al 15 febbraio – abiti ispirati ai vestiti dei samurai, tra cui antichi kimono giapponesi, obi (cinture), hakama (gonna pantalone) e geta (sandali) provenienti da collezioni private.
LE CREAZIONI DI CELEBRI STILISTI
In esposizione anche 40 creazioni ideate da prestigiosi stilisti internazionali, come Antonio Marras, Gattinoni, Issey Miyake, Maurizio Galante, Comme des Garcons e Yohij Yamamoto.
I GIOVANI DESIGNER EMERGENTI
A ciò si aggiungono le opere di contaminazione di giovani stilisti di fama, come ad esempio i kimono realizzati con materiali ecosostenibili oppure dipinti e tessuti a mano. Interessante poi il brand tra arte e moda come Noh, frutto della collaborazione tra la designer Anna Rotella e gli artisti Marco Carac e Fabio Truffa.
UN OMAGGIO AL GRANDE TEATRO
Infine un tributo al grande teatro con i meravigliosi costumi provenienti dagli archivi storici del Teatro dell’Opera di Roma, utilizzati per l’Iris di Mascagni e la Madama Butterfly di Puccini.
LA SCENOGRAFIA DELL’EVENTO
Oltre ad autentici tappeti e tessuti del Sol Levante, l’allestimento è arricchito dalle sculture ispirate ai Manga realizzate dall’artista Federico Paris.
GLI ORGANIZZATORI
L’esposizione, ideata da Stefano Dominella (presidente della Maison Gattinoni), è organizzata dalla Regione Lazio con il contributo dell’Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola, Università e Turismo, in collaborazione con LAZIOcrea, Mibact e Comune di Santa Marinella.
PERCHÉ IL CASTELLO DI SANTA SEVERA
Una delle stanze del Castello di Santa Severa ospitò per una notte, il 24 ottobre 1615, un personaggio molto importante che ha ispirato questa mostra. Si tratta di Hasekura Tsunenaga, ambasciatore-samurai di un signorotto di provincia che voleva acquisire potere sullo shogunato.
CHI ERA HASEKURA TSUNENAGA
Considerato il Cristoforo Colombo giapponese, arrivò in Italia nel 1615 per incontrare papa Paolo V, al fine di stabilire scambi commerciali ed ottenere un riconoscimento ufficiale, da parte del papato, dell’autorità del suo signore in cambio della promessa di evangelizzare il Giappone. Il suo modo stravagante di vestire, da dandy esotico, influenzò fortemente la moda dell’epoca, tant’è che le nobildonne romane iniziarono ad indossare abiti di ispirazione nipponica.

Stefano Dominella
A TU PER TU CON STEFANO DOMINELLA, IDEATORE E CURATORE DELLA MOSTRA
Nell’epoca Meiji i giapponesi decidono di adottare gli abiti occidentali perché più comodi e facili da indossare. Quindi per un motivo assolutamente funzionale. Qual è invece il motivo per cui noi occidentali abbiamo deciso di riprendere alcuni particolari dell’abbigliamento giapponese inserendolo nella nostra moda?
Per motivi puramente estetici. Chi fa moda in occidente guarda a 360° i costumi degli altri popoli, dal polo nord alla Cina fino al Sud America. È la contaminazione la cosa importante: è solo nella mescolanza della cultura e della tradizione dell’abbigliamento che si ottengono dei risultati particolari.
Quali sono gli elementi che si possono riconoscere in questo tipo di abbigliamento?
L’elemento principale, che da noi non esisteva, è la loro manica che non stringe. Il loro modo di tagliare la manica è stata una novità e successivamente è stata seguita da tutti. Senza dimenticare gli abiti senza taglia e le sovrapposizioni, oggi di grande tendenza.
Oggi ci sono i segnali di un ritorno alla sensibilità giapponese in Occidente, visto che il Giappone è attualmente tra le mete turistiche più apprezzate dagli occidentali. Questo interesse si sta ripercuotendo anche nella moda?
Certamente, ho fatto questa mostra perché già dalle ultime due o tre passerelle a Parigi e Milano, la moda si è ispirata molto allo stile giapponese. Inoltre, alcuni tra i più importanti stilisti mondiali, come Yohji Yamamoto e Issey Miyake, sono giapponesi e sono considerati anche i più grandi stilisti contemporanei.
Come mai ha scelto il Castello di Santa Severa per allestire la sua mostra?
Sono stato contattato da LAZIOCrea per avere suggerimenti su una mostra da fare in questo bellissimo castello. Quando abbiamo scoperto che Tsunenaga Hasekura, il primo ambasciatore orientale presso lo stato pontificio, fu ospitato proprio qui al Castello di Santa Severa, la scelta è venuta da sé.
INFO: http://www.castellodisantasevera.it/ Tel +39.06.39967999
Facebook: https://www.facebook.com/CastellodiSantaSevera/
E-mail: [email protected]
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